Away in a Manger
Testo di anonimo, musica composta nel 1885 da James R. Murray (1841–1905)
Away in a manger, no crib for a bed,
The little Lord Jesus laid down His sweet head.
The stars in the sky looked down where He lay,
The little Lord Jesus, asleep on the hay.
The cattle are lowing, the Baby awakes,
But little Lord Jesus, no crying He makes;
I love Thee, Lord Jesus, look down from the sky
And stay by my cradle till morning is nigh.
Be near me, Lord Jesus, I ask Thee to stay
Close by me forever, and love me, I pray;
Bless all the dear children in Thy tender care,
And fit us for Heaven to live with Thee there.
Lontano in una mangiatoia, senza una culla per letto,
Gesù Bambino adagiò la sua dolce testolina.
Le stelle in cielo guardavano giù dove giaceva
Gesù Bambino addormentato sul fieno.
I buoi muggiscono, il piccolo si sveglia,
ma Gesù Bambino non piange.
Ti amo, Signore Gesù, guarda giù dal cielo
e resta accanto al mio lettino finché non sarà quasi mattina.
Stammi vicino, Signore Gesù, ti chiedo di rimanere
accanto a me per sempre, e di amarmi ti prego.
Benedici tutti i cari bambini con la tua amorevole protezione,
e preparaci al Paradiso per vivere con te lassù.
AVE VERUM
Testo di anonimo (XIV secolo), musica di William Byrd (1540?–1623)
L’inno concerne il credo cattolico della presenza del corpo di Gesù Cristo
nel sacramento dell’eucaristia.
Ave Verum Corpus natum de Maria Virgine,
vere passum, immolatum in cruce pro homine,
cuius latus perforatum, unda fluxit sanguine.
Esto nobis praegustatum in mortis examine.
O dulcis, O pie, O Iesu, fili Mariae,
miserere mei, miserere mei, miserere mei. Amen.
Ave, o vero corpo, nato da Maria Vergine,
che veramente patì e fu immolato sulla croce per l’uomo,
dal cui fianco squarciato sgorgarono acqua e sangue:
fa’ che noi possiamo gustarti nella prova suprema della morte.
O dolce, o pio, o Gesù figlio di Maria.
Pietà di me, pietà di me, pietà di me. Amen
Ščedryk
Testo di anonimo (XIV secolo), musica di Mykola Leontovyč (1877–1921)
Canto tradizionale Ucraino
Ščedryk ščedryk, ščedrivočka,
pryletila lastivočka,
stala sobi ščebetaty,
hospodarja vyklykaty:
“Vyjdy, vyjdy, hospodarju,
podyvysja na košaru,
tam ovečky pokotylys’,
a jahynčky narodylys’.
V tebe tovar ves’ chorošyj,
budeš maty mirku hrošej,
V tebe tovar ves’ chorošyj,
budeš maty mirku hrošej,
Choč ne hroši, to polova.
V tebe žinka čornobrova.”
Ščedryk ščedryk, ščedrivočka,
pryletila lastivočka.
Serata di abbondanza (2 v.),
è arrivata una rondinella
ha cominciato a cinguettare
per richiamare il padrone di casa
“esci, esci, padrone,
guarda il recinto,
le pecore vi si sono radunate
e gli agnellini sono già nati.
la tua roba è tutta buona
farai un sacco di soldi (2 vv.)
E se non avrai i soldi,
avrai la pula (avrai tanto grano)
e una moglie dalle nere sopracciglia.”
Serata di abbondanza (2 v.)
È arrivata una rondinella
God rest you merry gentlemen
Anonimo inglese (XV–XVI secolo) pubblicata per la prima volta nel 1823
a cura di William B. Sandys (1792 – 1874)
God rest you merry gentlemen
Let nothing you dismay,
For Jesus Christ, our Savior,
Was born on upon this day,
To save us all from Satan’s power
When we were gone astray:
Oh tidings of comfort and joy
Comfort and joy
Oh tidings of comfort and joy
In Bethlehem, in Israel
The blessed Babe was born
And laid within a manger
Upon this blessed morn
The which His Mother Mary
Did nothing take in scorn
Oh tidings of comfort and joy
Comfort and joy
Oh tidings of comfort and joy
From God our Heavenly Father,
A blessed Angel came;
And unto certain Shepherds
Brought tidings of the same:
How that in Bethlehem was born
The Son of God by Name.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.
Now to the Lord sing praises
All you within this place
And with true love and brotherhood
Each other now embrace
This holy tide of Christmas
All others doth deface
O tidings of comfort and joy,
comfort and joy;
O tidings of comfort and joy!
Dio vi conceda un riposo sereno, gentiluomini
E non permetta a nulla di lasciarvi sgomenti
Ricordate che Cristo, il nostro Salvatore
Nacque il giorno di Natale
Per salvare noi tutti dal potere di Satana
Quando avevamo smarrito la retta via
Oh, novella di conforto e gioia
Conforto e gioia
Oh, novella di conforto e gioia
A Betlemme, nella comunità ebraica,
Nacque questo bimbo benedetto
Ed era disteso su una mangiatoia
In questo giorno benedetto
E sua Madre Maria
Non fece niente per esser disdegnata
Oh, novella di conforto e gioia
Conforto e gioia
Oh, novella di conforto e gioia
Da Dio e dal nostro Padre del cielo
Arrivò un angelo benedetto
e ad alcuni pastori
portò la lieta novella:
raccontando di come a Betlemme
Fosse nato il figlio di Dio
Oh, novella di conforto e gioia
Conforto e gioia
Oh, novella di conforto e gioia
Ora il Signore inneggiate
Tutti voi in questo luogo
E con vero amore e senso di fratellanza
Abbracciamoci l’un l’altro
Questo santo periodo del Natale
Mette a tacere tutti gli altri
Oh, novella di conforto e gioia
Conforto e gioia
Oh, novella di conforto e gioia
O bone Jesu
Musica di Marc’Antonio Ingegneri (1535–1592)
O Bone Jesu, miserere nobis.
Quia Tu creasti nos, Tu redemisti nos
sanguine Tuo pretiosissimo.
O buon Gesù, abbi pietà di noi.
Poiché ci hai creati, ci hai redenti per mezzo
del Tuo preziosissimo sangue.
Ubi caritas
Testo di Paolino d’Aquileia (750-802), musica di Ola Gjeilo (1978-…) Il testo fu composto probabilmente per il Sinodo del Friuli del 796, che fu presieduto da Paolino d’Aquileia. In conformità alla tradizione, questo canto viene eseguito ancora oggi in Vaticano durante il giovedì santo, durante la processione dell’offertorio.
Oggi il testo è diventato uno dei soggetti preferiti di giovani compositori.
Ubi caritas et amor, Deus ibi est.
Congregavit nos in unum Christi amor.
Exultemus, et in ipso jucundemur.
Timeamus, et amemus Deum vivum.
Et ex corde diligamus nos sincero.
Ubi caritas et amor, Deus ibi est.
Congregavit nos in unum Chrísti amor,
Christi amor. Amen
Dove regna carità ed amore, qui è Dio.
Ci ha raccolti in una cosa sola l´amore di Cristo:
esultiamone, e nel suo amore rallegriamoci.
Nel timore di lui, amiamo il Dio vivente,
ed amiamoci di cuore, sinceramente.
Dove regna carità ed amore, qui è Dio.
Ci ha raccolti in una cosa sola l´amore di Cristo,
l’amore di Cristo. Amen
Sicut cervus (prima parte)
Testo di anonimo, musica di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525–1594)
Pubblicato nel Secondo Libro dei Mottetti a 4 voci di Palestrina, edito nel 1604.
Il testo è tratto dalla Bibbia, Salmo 42, tradizionalmente utilizzato per la benedizione del fonte battesimale nel Sabato Santo.
Sicut cervus desiderat ad fontes aquarum,
ita desiderat anima mea ad te, Deus.
Come il cervo desidera la fonte d’acqua,
così l’anima mia desidera te, o Dio.
Ave Verum
Testo di anonimo (XIV secolo), musica di Philip W. J. Stopford (1540-1623)
L’inno concerne il credo cattolico della presenza del corpo di Gesù Cristo nel sacramento
dell’eucaristia.
Ave Verum Corpus natum ex Maria Virgine,
vere passum, immolatum in cruce, in cruce pro homine:
cuius latus perforatum, unda fluxit sanguine:
Esto nobis praegustatum mortis in examine.
O dulcis, O pie, O Iesu, fili Mariae,
miserere nobis, miserere nobis. Amen.
Ave, o vero corpo, nato da Maria Vergine,
che veramente patì e fu immolato sulla croce per l’uomo,
dal cui fianco squarciato sgorgarono acqua e sangue:
fa’ che noi possiamo gustarti nella prova suprema della morte.
O dolce, o pio, o Gesù figlio di Maria.
Pietà di me, pietà di me, pietà di me. Amen
Coventry Carol
Testo e musica di Anonimo inglese (XVI secolo)
Lully, lullah, thou little tiny child
by by, lully, lullay
O sisters too, how may we do
For to preserve this day?
This poor youngling for whom we do sing
“by by, lully, lullay”?
Herod the king, in his raging
Charged he hath this day
His men of might in his own sight
All young children to slay
That woe is me, poor child, for thee
And ever morn’ and day
For thy parting neither say nor sing
“by by, lully, lullay”
Lully, lullah, thou little tiny child
by by, lully, lullay
Ninna nanna, piccolo bambino
Fai la ninna, fai la nanna
O sorelle, che possiamo fare
per preservare in questo giorno
questo povero bimbo a cui noi cantiamo
fai la ninna, fai la nanna?
Erode, il re nella sua ira
ordinò in questo giorno
ai suoi soldati che davanti ai suoi occhi
uccidessero tutti i neonati.
Questo il mio dolore per te povero bambino!
Ogni mattina e giorno,
per la tua morte non si dice e non si canta
“fai la ninna, fai la nanna”
Ninna nanna, piccolo bambino
Fai la ninna, fai la nanna
Northern lights (Aurora Boreale)
Testo dal Cantico dei Cantici, musica di O. Gjeilo (1978 –)
Pulchra es amica mea,
suavis et decora filia Jerusalem,
et decora sicut Jerusalem.
Terribilis ut castrorum acies ordinata.
Averte oculos tuos a me
quia ipsi me avolare fecerunt.
Sei bella, amica mia
dolce e fresca figlia di Gersusalemme
spaventosa come un esercito schierato.
Distogli da me i tuoi occhi
Perché essi mi hanno messo in fuga.